Nestlé verso l’obiettivo emissioni zero

SCOPRIAMO INSIEME L’AMBIZIOSO PIANO DEL GRUPPO PER AUMENTARE LA SOSTENIBILITÀ DELLA PRODUZIONE E RIDURRE COSÌ L’IMPATTO SULL’AMBIENTE

Raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050? È l’ambizioso progetto a cui sta lavorando Nestlé e di cui iniziano a vedersi già i primi risultati positivi: negli ultimi 10 anni, infatti, l’azienda è riuscita a ridurre del 45% le emissioni di CO2 in Italia. Un piano che la vede impegnata in prima linea, dal momento che, se da una parte il cambiamento climatico è un rischio concreto per l’agricoltura e la produzione del cibo, dall’altra le aziende del settore rappresentano proprio le principali fonti di emissioni di gas serra.

Ma come fare per raggiungere l’obiettivo? Al coinvolgimento dell’intera filiera, consumatori inclusi, Nestlé unisce l’impegno su diversi assi strategici ritenuti fondamentali per la sostenibilità, quali la trasformazione “green” degli stabilimenti e l’agricoltura rigenerativa. Ma cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta

LA TRASFORMAZIONE SOSTENIBILE DEGLI STABILIMENTI

Una produzione sostenibile passa prima di tutto dalla trasformazione in chiave green degli stabilimenti. È per questo che Nestlé punta, entro il 2025, a utilizzare per tutti i suoi siti nel mondo il 100% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Una trasformazione già introdotta in Italia ma che da sola non basta. Per questa ragione, i cambiamenti interesseranno anche il sistema di trasporto e distribuzione, attraverso l’adozione di modalità alternative quali trasporto su rotaia e nave o con mezzi alimentati a GNL (gas naturale liquefatto).

La strada verso la neutralità carbonica passa però anche dagli scarti. È per questo che Nestlé dedica grande attenzione alla gestione consapevole e sostenibile dei rifiuti: nel 2017, con tre anni di anticipo rispetto alla deadline definita, il Gruppo in Italia ha avviato al riciclo, al riuso o al compostaggio oltre il 90% dei rifiuti prodotti nei suoi stabilimenti grazie al piano Zero Waste for Disposal. A questo progetto si accompagnano anche tutte le iniziative per migliorare la riciclabilità degli imballaggi su cui puoi scoprire di più qui. 

ALLA SCOPERTA DELL’AGRICOLTURA RIGENERATIVA

Con oltre 2/3 delle emissioni che derivano dalla produzione delle materie prime che Nestlé utilizza per i suoi prodotti, l’azienda sta lavorando anche su un altro fronte, oltre a quello degli stabilimenti: l’agricoltura rigenerativa. Ma che cosa si intende? Due sono gli aspetti chiave: salute del suolo e sostenibilità delle materie prime.

  • Un suolo sano per prodotti sani

A fronte di un terzo del suolo già deteriorato a livello globale, Nestlé incoraggia gli agricoltori a usare meno o nessun pesticida e ad applicare tecniche di lavorazione più rispettose del terreno. In particolare, entro i prossimi cinque anni, l’azienda si procurerà il 20% dei suoi ingredienti chiave dall’agricoltura rigenerativa e arriverà al 50% entro il 2030.

  • La sostenibilità delle materie prime

Materie prime sostenibili è l’altra parola d’ordine dell’agricoltura rigenerativa. Un impegno che per Nestlé si traduce in rifornimenti di prodotti lattiero-caseari da aziende a impatto zero e nell’approvvigionamento di caffè e cacao da coltivazioni non frutto di deforestazione, con l’obiettivo, entro il 2025, che il 100% del cacao e del caffè utilizzati da Nestlé siano di provenienza sostenibile.

"I nostri progetti sulla salute del suolo, su aziende lattiero-casearie a basse emissioni e su cacao e caffè di provenienza sostenibile mostrano risultati promettenti. Siamo fiduciosi che queste collaborazioni con agricoltori e fornitori possano essere ulteriormente estese per raggiungere il nostro obiettivo climatico delle zero emissioni nette" ha dichiarato Marco Settembri, CEO di Nestlé per l'Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa.

Nestlé investirà un totale di 3,2 miliardi di franchi svizzeri nei prossimi cinque anni per accelerare lo sforzo verso l’obiettivo delle zero emissioni di gas serra, inclusi 1,2 miliardi di franchi svizzeri per promuovere l'agricoltura rigenerativa.