Contadino in piedi in un campo di grano

Agricoltura rigenerativa Nestlé Startup Program

Se vi dicessimo che un’azienda leader del settore alimentare sta aiutando 10 milioni di giovani ad avere accesso a opportunità economiche, ci credereste? Si chiama Nestlé needs YOUth l’iniziativa mondiale del colosso svizzero che mira, entro il 2030, a fornire ai giovani accesso a capitali a loro dedicati. Con questo obiettivo è nato Nestlé Startup Program, un progetto acceleratore di startup giunto alla seconda edizione, volto a fornire a giovani imprenditori, strumenti e competenze per catalizzare le loro idee e farle diventare dei progetti concreti, utili a creare comunità prospere.

Nestlé è da sempre attenta a valorizzare le risorse di cui si serve per produrre gli ingredienti utilizzati all’interno dei suoi stabilimenti. Giocano un ruolo fondamentale nelle sue scelte aziendali la salvaguardia della biodiversità, l’arricchimento del suolo, la tutela degli ecosistemi, la riduzione di emissioni e l’implementazione di soluzioni innovative per il risparmio idrico. E vuole lasciare ancor più il segno fornendo a giovani innovatori le risorse necessarie per mettere a punto i propri progetti di agricoltura rigenerativa.

Cosa è l’agricoltura rigenerativa?

L’agricoltura rigenerativa consta in una serie di tecniche di produzione agricola che beneficiano delle proprietà del terreno senza impoverirlo o sfruttarlo. Si agisce al fine di evitare demineralizzazioni e dilavazioni e, soprattutto, arricchendo e aumentando la fertilità generale della terra. In controtendenza rispetto all’agricoltura intensiva che permette di mantenere fertile la terra tenendo sotto controllo le quantità di minerali contenuti, sulla sostanza organica e microbiologica.

L’agricoltura rigenerativa mescola elementi dell’agricoltura tradizionale a soluzioni innovative pensate per risolvere le criticità sempre più presenti negli ultimi anni nel settore, mediante l’uso di tecniche all’avanguardia e tecnologie pionieristiche. Un approccio mirato a bilanciare il cambiamento climatico e a trovare soluzioni percorribili per una produzione alimentare sicura. A caccia di soluzioni planet-saving che fossero in grado di aiutare a vincere la sfida di una coltivazione e produzione ancora più sostenibile, Nestlé è dunque partita con questo progetto di ampio respiro.

Come funziona il Nestlé Startup Program?

Per quel che riguarda il nostro Paese, Nestlé ha scelto di collaborare con Future Food Institute al fine di stabilire con questo ente una partnership scientifica. Grazie alla sinergia di questi due attori è stata avviata una Call For Startup. Questo bando si è rivolto ai giovani professionisti che avessero voglia e desiderio di cimentarsi in una delle più grandi sfide del nostro tempo: innovare l’agricoltura facendo confluire, in un nuovo approccio, tutta la sapienza contadina di un tempo con le contemporanee tecniche ingegneristiche allo scopo di ottenere una filiera produttiva più responsabile e virtuosa.

Si è partiti dalla scelta di giovani professionisti che, mediante l’uso di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, fossero in grado di implementare la sostenibilità delle coltivazioni e soprattutto una corretta gestione della filiera agricola. Avvalendosi anche della collaborazione di Steriltom (storico fornitore italiano di polpa di pomodoro del Gruppo Nestlé), ci si è posti come obiettivo quello di innovare la filiera del pomodoro. Questo alimento, infatti, è al centro della produzione di tutte le pizze a marchio Buitoni prodotte nello stabilimento di Benevento.

Una Commissione di Valutazione creata ad hoc da rappresentanti del Future Food Institute, di Nestlé e di altri esperti dell’ambito agrifood-tech, ha selezionato 15 team di partecipanti. Alle selezioni hanno potuto iscriversi sia gruppi consolidati di individui appassionati e capaci di sviluppare soluzioni sostenibili per il sistema alimentare, sia startup già formate, ma anche ideatori di progetti di ricerca provenienti da Università e centri di ricerca privati o pubblici.

Dopo 4 settimane di formazione su System-thinking, metodologia lean e prosperity Thinking condotto da Future Food e composto sia da lezioni frontali che da laboratori e analisi di case study, sono state scelte 3 startup finaliste. Acquisiti gli strumenti per prototipare velocemente la propria soluzione e renderla scalabile a livello internazionale, si è passati alla fase successiva.

Queste 3 realtà sono state chiamate a studiare e sperimentare soluzioni pionieristiche sul tema dell’agricoltura rigenerativa e dei modelli di produzione sostenibili per la filiera del pomodoro, grazie al mentoring di Nestlé e all’innovation coach di Future Food. Confrontandosi con gli agricoltori e verificando sul campo quali fossero le reali problematiche da affrontare lungo la filiera, hanno testato la validità dei loro prototipi.

Quali innovazioni si stanno studiando?

I progetti delle tre startup riguardano

  • soluzioni per sviluppare substrati consumabili eco-friendly che hanno come scopo quello di migliorare la fertilità e la struttura del suolo
  • metodi per efficientare i processi agronomici (irrigazione, trattamenti fitosanitari, monitoraggio degli insetti)
  • strategie per rilevare la qualità e la quantità della produzione tramite sensori IoT per lo studio dei suoni e delle vibrazioni emesse dagli insetti impollinatori. 

Il progetto si concluderà con un Bootcamp di 4 giorni in cui verranno presentate le soluzioni e i risultati della fase di prototipazione in campo, che Nestlé potrà poi implementare.