Foresta libera da plastica e inquinamento attraversata da un fiume vista dall’alto

Nuovi imballaggi per un futuro senza plastica

Nuovi imballaggi per un futuro senza plastica

Ogni anno solo nelle acque del Mediterraneo finiscono 570 mila tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 33 mila bottigliette di plastica gettate ogni minuto. Ma quello che è sempre più preoccupante è che l’inquinamento da plastica sta continuando a crescere e, se non verranno studiate soluzioni più che efficaci, entro il 2050, questo si quadruplicherà*.

Per invertire questo trend occorre puntare sull’economia circolare e sostenibile, che riduca la produzione di rifiuti di plastica. Nestlé da anni ha abbracciato politiche eco-sostenibili con lo scopo di rendere riciclabili al 100% gli imballaggi dei suoi prodotti e per ridurre l’uso di packaging in plastica. Di seguito tutta una serie di iniziative e di investimenti messi in atto per sviluppare plastiche riciclate per uso alimentare e per incentivare best practice.

Plastica e inquinamento: verso un futuro sostenibile

Nestlé è un’azienda leader nel settore alimentare dal 1866 e produce prodotti per la nutrizione, la salute e il benessere delle persone. Ha 413 stabilimenti e oltre 320 mila collaboratori in tutto il mondo e il suo tratto qualificante è dato dall’innovazione e dalla ricerca scientifica applicato alla nutrizione.

Il gruppo è da tempo impegnato a studiare diverse soluzioni per contribuire a risolvere il problema degli imballaggi di plastica facendo sì che i suoi prodotti abbiano un packaging sostenibile

A gennaio del 2019 il gruppo ha presentato una strategia plastic-free basata su tre linee di intervento principali:

  • sviluppare nuovi imballaggi;
  • plasmare un futuro senza sprechi;
  • ispirare un nuovo comportamento.

Queste nel dettaglio le strategie studiate per avere in un prossimo futuro un pianeta libero dall’inquinamento da plastica.

Stop alla plastica con i nuovi imballaggi

Dove possibile sostituire gli imballaggi in plastica con la carta riciclabile, come per esempio accade nel Regno Unito per la tavoletta di cioccolato Smarties. In altri casi, come per esempio per gli alimenti per bambini Gerber e Piltti, vengono utilizzati involucri in mono materiale per aumentare la possibilità di riciclo.

Nespresso utilizzerà capsule nuove realizzate con l’80% di alluminio riciclato, mentre Nestlé settore dell’acqua punterà molto sul PET riciclato nel suo portafoglio di acqua naturale.

Costruire un futuro senza sprechi

Arrivare allo spreco zero è possibile. Grazie all’impegno profuso, nell’agosto del 2020 nelle Filippine, Nestlé è riuscita a raggiungere una somma pari a zero nella produzione di rifiuti di plastica. Vale a dire che ha trattato la stessa quantità di plastica dei prodotti venduti, impedendo così un ulteriore aumento di rifiuti in plastica.

Project STOP, per esempio, è un sistema di gestione sostenibile dei rifiuti che Nestlé sta portando avanti per ridurre l’inquinamento da plastica nell’oceano in Indonesia. E sempre per evitare l’aumento di inquinamento da plastica, in Australia ha iniziato un processo di raccolta e lavorazione della plastica morbida.

Inoltre, grazie alla collaborazione con la start-up svizzera MIWA, il gruppo cercherà di incrementare le opzioni riutilizzabili e ricaricabili per prodotti destinati ad animali da compagnia e per il caffè solubile.

In linea generale, infine, il gruppo lavorerà per migliorare i tassi di riciclo in tutti quei Paesi che ricorrono ancora a un largo utilizzo della plastica in azienda.

Ispirare best practice

Educare al riciclo: Nestlé ha avviato un programma di educazione aziendale, rivolto a oltre 290 mila dipendenti per ispirare best practice anche in azienda sugli imballaggi sostenibili.

In Italia la piattaforma digitale Dove Lo Metto ha proprio l’obiettivo di aiutare i consumatori a smaltire correttamente gli imballaggi, mentre in Germania e in Messico Dolce Gusto ha lanciato una campagna di educazione volta a promuovere il riciclo.

Tra gli altri progetti in corso, il progetto scolastico Tunuyan Verde in Argentina e i progetti pilota Algramo in Cile, MIWA in Svizzera e LOOP in Francia per studiare imballaggi riciclabili.

Un premio e un team di scienziati per studiare packaging sostenibili

Il Nestlé Institute of Packaging Sciences si occupa in maniera specifica dello sviluppo e della sperimentazione di nuovi materiali da imballaggio ed è composto da oltre 50 scienziati. Si tratta di un unicum nel settore dell’industria alimentare, un centro all’avanguardia che studia la realizzazione pratica di nuove soluzioni. Collaborano con il centro oltre 180 esperti di imballaggi, tra istituti di ricerca, start-up e fornitori per arrivare a proporre sistemi ricaricabili, riutilizzabili oppure imballaggi semplificati e, ovviamente, un uso massiccio di materiale riciclato.

Infine, ci sarà anche un premio per le soluzioni più innovative: il Nestlé Creating Shared Value (CSV) Prize è il premio che il gruppo assegnerà in collaborazione con l’organizzazione no profit Ashoka, a chi studierà sistemi di consegna alternativi e soluzioni innovative in tema di smaltimento e gestione della plastica.

Liberare il pianeta dall’inquinamento da plastica è possibile, purché ci sia l’impegno da parte di tutti, produttori e consumatori, attraverso la creazione di imballaggi in materiale riciclabile e lo smaltimento corretto di essi.