Sustainable Packaging storytelling

Sustainable Packaging storytelling

Sustainable Packaging storytelling

Ti sei mai chiesto che fine fanno gli imballaggi del cibo che consumi? Spesso finiscono nella pattumiera insieme agli altri rifiuti non riciclabili, si perdono per sempre i preziosi materiali di cui gli imballaggi sono composti, non possono tornare a nuova vita e tutte le risorse impiegate per produrli sono state consumate. Gli imballaggi sono spesso difficili da riciclare ma, con un po’ di attenzione, si può evitare uno spreco inutile. Basti pensare che invece, se ben trattati, materiali come l’alluminio possono essere riciclati e riutilizzati anche all’infinito. 

Secondo CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, in Italia, nel 2019 il 70% dei rifiuti provenienti da imballaggi è stato riciclato (9 milioni e 560 mila tonnellate sui 13 milioni e 655 mila immessi al consumo), facendo segnare un incremento di più del 3% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi decenni, in Italia, si sono fatti passi da gigante per quel che riguarda il recupero e il riciclo dei rifiuti urbani e industriali (la percentuale è del 78,9%). Rispetto alla media Europea (37,8%), nel nostro Paese si riesce a riciclare e riutilizzare più del doppio dei rifiuti; facciamo molto meglio di Francia (55%), Germania (42,7%) e Spagna (37,1%) ad esempio. Buoni risultati ma migliorabili, soprattutto al Sud, dove i dati potrebbero essere più incoraggianti. C’è ancora molto da fare. Se, da un lato, sono i consumatori a dover compiere le giuste scelte, dall’altro, le industrie stanno studiando, con attenzione, come realizzare degli imballaggi sostenibili per i loro prodotti. 

Cosa vuol dire imballaggio sostenibile?

Gli imballaggi sono sostenibili quando i processi produttivi messi in moto per realizzarli hanno un impatto ambientale minimo e, una volta usati, questi packaging possono essere facilmente riciclati e riutilizzati. Un imballaggio, quindi, che finisce nell’apposito contenitore della differenziata è una risorsa da riutilizzare. Ad oggi sono ancora tantissimi gli imballaggi non sostenibili. Qualche esempio? Quelli multimateriale devono essere smembrati prima di finire nella pattumiera, i poliaccoppiati (ovvero materiali impermeabili costituiti da più strati), per essere smaltiti, richiedono trattamenti specifici che non sono disponibili in tutta Italia. Anche le tanto care cannucce, realizzate in propilene, sono difficilmente recuperabili e pertanto, dallo scorso anno, non sono più commercializzabili. 

D’altronde, è più semplice smaltire incarti mono-materiale e, anche in questo caso, è preferibile che le aziende utilizzino imballaggi più leggeri che mantengano comunque protetti gli alimenti, ma che abbiano un impatto ambientale minore. È proprio per impiegare imballaggi più sostenibili che Istituzioni e grandi aziende, che hanno a cuore il nostro Pianeta, come Nestlé, stanno studiando sia nuovi approcci al packaging, sia nuovi metodi di utilizzo di materiali che già conosciamo, sicuri ma certamente più ecologici. Lo scopo? Compiere passi avanti verso un consumo meno impattante e più consapevole.

Cosa è il Sustainable Packaging storytelling?

Il Sustainable Packaging storytelling è un report che Nestlé pubblica annualmente per condividere risultati, strategie e ambiti di applicazione di tutte le azioni intraprese per la sostenibilità degli imballaggi. 

 Nasce nel 2018 l’impegno di Nestlé per avere tutti i packaging riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. Ad oggi il 97% dei pack prodotti da Nestlé sono, in Italia, già riciclabili. Ma per raggiungere il proprio obiettivo finale, l’azienda si muove in queste quattro direzioni.

  • La creazione di un team che punti a catalogare tutti i prodotti e i relativi imballaggi e che studi il packaging del futuro. Per questo è nato l’Istituto di Ricerca sul Packaging, in prima linea per l’individuazione di nuovi materiali utilizzabili. Ad esempio, a gennaio 2020, Nestlé ha annunciato a livello Globale un investimento che arriverà fino a 2 miliardi di franchi svizzeri per attuare il passaggio dalla plastica vergine a quella riciclata ad uso alimentare e per accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative per imballaggi sostenibili.
  • Per far sì che il passaggio a un nuovo modo di consumare avvenga, è necessaria l’individuazione dei materiali non riciclabili e la progressiva eliminazione di questi ultimi.
  • Il terzo caposaldo strategico è la sinergia con partner commerciali, competitors, Istituzioni e centri di ricerca nazionali e internazionali, altre aziende e realtà esterne che aiuteranno Nestlé in questo progetto, al fine di individuare una nuova strategia di consumo a minor impatto, affinché il cambiamento sia duraturo e sostanziale.
  • Per raggiungere questi obiettivi, Nestlé coinvolge e sensibilizza i consumatori verso un approccio consapevole agli imballaggi. È per questo che nasce Dove Lo Butto?, l’iniziativa volta ad aiutare gli utenti a differenziare correttamente ogni pack e a riciclare più facilmente.