La sostenibilità nel carrello della spesa

LA SALVAGUARDIA DEL PIANETA SULLE ETICHETTE DEI PRODOTTI

Secondo i dati emersi dall’Osservatorio Immagino realizzato da GS1 Italy e Nielsen, crescono i prodotti sui cui pack viene dichiarato il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia degli animali. Green claim come “sostenibile”, “riciclabile” o “biologico” vengono utilizzati sempre più spesso dalle aziende per raccontare il loro impegno per nei confronti del pianeta.   

L’Osservatorio, che ha monitorato 115 mila prodotti, tra food e non food, ha rilevato che tra questi il 20,9% riporta in etichetta un’indicazione volontaria relativa alla sostenibilità ambientale. In particolare, gli aspetti principali cui le aziende fanno riferimento attraverso i green claim sono quattro: si va dalla gestione sostenibile delle risorse all’agricoltura e allevamenti sostenibili, dalla responsabilità sociale fino al rispetto degli animali. Parole importanti che danno voce a un grande impegno per la tutela dell’ambiente, degli animali ma anche dei lavoratori coinvolti nel processo di produzione.  

Cerchiamo allora, a partire dall’analisi dei dati dell’Osservatorio, di capire meglio quali sono i claim più utilizzati e quelli che hanno registrato una crescita importante nello scorso anno.

MANAGEMENT SOSTENIBILE DELLE RISORSE

Quando parliamo di management sostenibile delle risorse, facciamo riferimento a un universo molto ampio di valori che include aspetti di sostenibilità legati sia al prodotto sia al packaging.  Tra i claim più utilizzati per segnalarlo in etichetta ritroviamo “sostenibilità” e “sustainable cleaning”, certificazione utilizzata per detersivi da bucato e ammorbidenti. Considerando, invece, i materiali di cui sono fatti i pack, anche sull’onda della diffusione dei nuovi accessori usa-e-getta per la tavola, risulta in forte crescita la presenza in etichetta di indicazioni come “riciclabile”, “con materiale riciclato” e “biodegradabile”. Fondamentale in questi casi è ricordarsi come differenziare tali tipologie di imballaggi nel modo corretto, soprattutto quando abbiamo tra le mani prodotti biodegradabili: se hai dubbi leggi qui.

AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO SOSTENIBILI

Tra i prodotti che provengono da agricoltura e allevamento sostenibili, quelli che presentano in etichetta le indicazioni “EU organic” o “biologico” e il riferimento a “filiera” e “tracciabilità” hanno registrato il più alto numero di vendite. Cresce, in particolare, la richiesta di articoli per la cura della persona che riportano il claim “biologico” e di alimenti come affettati, latte uht, carne bovina di terza lavorazione, fette biscottate e pasta di semola che presentano indicazioni di “tracciabilità” e “filiera”. 

Considerando il claim più performante è senza dubbio quello “senza antibiotici” ad aver visto nel corso dell’anno aumentare il giro d’affari del 51,7%. Un’indicazione che ci sarà sicuramente capitato di leggere soprattutto sulle confezioni delle uova di gallina e sugli affettati.

RESPONSABILITÀ SOCIALE

La sostenibilità passa anche dalla responsabilità sociale, cioè dalle azioni messe in campo dalle aziende per garantire condizioni lavorative sostenibili e la salvaguardia delle foreste. Un impegno sempre più apprezzato dai consumatori che hanno fatto registrare un aumento delle vendite pari al 7,1 % dei prodotti con certificazioni etiche come FSC (Forest Stewardship Council), UTZ e Faitrade.   

RISPETTO DEGLI ANIMALI

Ancora molto limitato risulta il gruppo dei prodotti che riportano in etichetta certificazioni legate all’adozione di protocolli per la pesca sostenibile e per la salvaguardia del benessere animale, attualmente se ne registrano “solamente” 981. Un’attenzione per gli animali che solitamente viene comunicata attraverso certificazioni come “Friend of the sea”, quando si tratta di alimenti ittici, o “Cruelty Free” per il comparto cosmetico.