Un’ape che impollina un fiore giallo

Giornata mondiale delle api: perchè sono importanti per la tutela della biodiversità e lo sviluppo sostenibile?

SANA ALIMENTAZIONE E RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DELL’AGENDA 2030 PASSANO DALLE API, ECCO IL PERCHÉ

Tra pochi giorni, il 20 maggio, celebreremo la Giornata Mondiale delle Api, istituita nel 2017 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il giorno scelto non è ovviamente casuale: proprio il 20 maggio 1734, infatti, nasceva Anton Janša, pioniere della moderna apicoltura.  

Ma perché un insetto così piccolo merita tanta attenzione da avere una giornata a lui dedicata? Forse non sai che proprio dalle api dipende sia la tutela della biodiversità sia il raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) stabiliti dall’Agenda 2030. Prendiamoci allora qualche minuto per scoprire di più su questo piccolo insetto così importante per il nostro sviluppo futuro.

LE API GUARDIANE DELLA BIODIVERSITÀ

Le api fanno parte della grande famiglia degli insetti impollinatori che comprende anche vespe, mosche, farfalle e molti uccelli e mammiferi come pipistrelli, scoiattoli e roditori. Quasi il 90% delle piante selvatiche da fiore necessitano proprio degli impollinatori per riprodursi, mentre oltre il 75% delle principali colture agrarie che portiamo in tavola, come fragole, mele e caffè, beneficia dell’impollinazione dal punto di vista della produzione, della resa e della qualità dei raccolti.  

Le api sono, quindi, operose alleate della nostra alimentazione ma anche guardiane della biodiversità del nostro pianeta: si stima che in media un’ape visiti circa 7.000 fiori al giorno e sono necessarie 4.000 milioni di visite ai fiori per produrre un chilogrammo di miele.

IL CONTRIBUTO DELLE API PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE

Il contributo che le api sono in grado di dare per la salvaguardia della biodiversità, le rende compagne essenziali sulla strada tracciata per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite. Prima di tutto, essendo responsabili dell’impollinazione delle principali colture agrarie che portiamo in tavola, garantiscono con il loro lavoro un nutrimento sano e sostenibile per la popolazione mondiale e collaborano così contro la fame nel mondo (Obiettivo 2). A questo aspetto si unisce il lavoro incessante per mantenere la biodiversità e un ecosistema attivo e produttivo (Obiettivo 15), oltre alla costruzione di ambienti più resilienti e adeguati a soddisfare la domanda di cibi nutrienti, sani e sicuri (Obiettivi 1 e 9).

INQUINAMENTO E CRISI CLIMATICA MINACCE PER LE API

C’è però una brutta notizia. Come ci sentiamo ripetere ormai da anni, il numero di api è in forte declino e sempre più minacciato dall’attività umana. Ma quali sono le ragioni di quella che potrebbe diventare una vera e propria estinzione?  

In primis troviamo i cambiamenti apportati nei sistemi di produzione agricola e alimentare che hanno modificato la struttura e l’utilizzo dei terreni, introducendo pratiche agricole intensive che prevedono monoculture e l’uso considerevole di pesticidi. Proprio questo sta provocando la distruzione degli habitat naturali delle api, mettendo a repentaglio la loro presenza in vaste aree del nostro pianeta.  Non trascurabili sono, inoltre, i fenomeni atmosferici estremi che stanno diventando sempre più frequenti per via dei cambiamenti climatici in atto, così come gli alti livelli di inquinamento e la cattiva qualità dell’aria che non permettono alle api, sentinelle della salute ambientale, di proliferare e di svolgere il loro compito di impollinatori.