Disegno rappresentativo della biodiversità nel mondo con balene, giraffe ed elefanti

Giornata mondiale della biodiversità: le specie a rischio in europa

GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ: QUALI SONO LE SPECIE PIÙ MINACCIATE DALL’ESTINZIONE

Celebrare la ricchezza del nostro pianeta, accrescendo al tempo stesso la consapevolezza sui problemi legati alla biodiversità. È con questi obiettivi che è stata istituita la Giornata Mondiale della biodiversità che si celebra domani, 22 maggio. Un appuntamento sempre più importante dal momento che, in questi ultimi anni, la diminuzione delle specie sta viaggiando a un ritmo molto allarmante: secondo gli scienziati sono all’incirca 200 le specie che si estinguono ogni giorno. Numeri che fanno paura in quanto, in un futuro non molto lontano, alcune specie di piante e animali potrebbero non popolare più i nostri territori. Proviamo allora a capire quali sono le cause di un fenomeno dai contorni molto preoccupanti.

QUALI SONO LE CAUSE DELL’ESTINZIONE DELLA BIODIVERSITÀ?

Per capire il rischio di estinzione a cui stanno andando incontro diverse specie di piante e animali, dobbiamo prima di tutto indagare più a fondo le cause. Tra queste, ritroviamo il processo di trasformazione e di degradazione degli habitat naturali e del suolo (monoculture intensive, urbanizzazione, …), i cambiamenti climatici in atto, l’alto livello di inquinamento ma anche la presenza sempre più numerosa di specie esotiche invasive. Tali fattori non ci suoneranno sicuramente nuovi, ma è necessario ora fare un passo in più, scoprire, cioè, quali sono le specie minacciate, così da poter dare una connotazione concreta alla ricchezza che stiamo rischiando di perdere.

ECCO LE SPECIE A RISCHIO IN EUROPA

Per provare a capire meglio la salute della biodiversità in Europa, l’Unione Internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha creato la lista rossa delle specie minacciate in Europa. Guardando ai dati del 2019, la lista conta 1677 specie in via d’estinzione su 15060. Un numero enorme dietro cui si nascondono animali e piante che popolano da secoli i nostri territori. In particolare, tra le specie maggiormente a rischio troviamo le lumache, le vongole e i pesci d’acqua dolce. Tra le piante sono, invece, le specie endemiche europee attualmente le più minacciate, rappresentante per esempio dall’ippocastano e dal sorbo. Ma la lista non finisce qui. 

Anche tra i mammiferi troviamo alcune specie a rischio estinzione come la volpe artica, il visone europeo, la foca monaca del Mediterraneo e l’orso polare. Non possiamo, infine, dimenticare gli impollinatori, di cui abbiamo parlato qui: una specie su dieci di api e farfalle è minacciata dall’estinzione. 

CHE COSA STA FACENDO L’UNIONE EUROPEA PER PROTEGGERE LA BIODIVERSITÀ?

Proprio per tutelare queste specie, l’Unione Europea ha deciso di lanciare un’ambiziosa strategia da qui al 2030, divenuta uno dei punti cardine del Green Deal europeo. L’obiettivo è quello di proteggere e ripristinare l’ambiente naturale e gli ecosistemi, agendo su diversi fronti. In particolare, per fare alcuni esempi delle azioni che verranno messe in campo, si va dalla creazione di zone protette, che comprendano almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’UE, al ripristino degli ecosistemi degradati attraverso una riduzione nell’uso dei pesticidi e il rimboschimento con la piantumazione di 3 miliardi di alberi.

E NESTLÉ?

Anche Nestlé è in prima linea per proteggere la biodiversità. Come abbiamo visto, infatti, tra le cause principali dell’estinzione ritroviamo l’agricoltura intensiva e, in particolare, il sistema delle monoculture, che trasforma e degrada gli habitat naturali. Per questo il Gruppo ha deciso di puntare sull’agricoltura rigenerativa, un modello diametralmente opposto che, attraverso la diversificazione colturale, la riduzione delle lavorazioni e la copertura del suolo per trattenere acqua e nutrienti, permette di arricchire e, come dice il nome stesso, rigenerare il terreno a livello minerale e biologico.