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L'importanza della respirazione diaframmatica durante lo sport

L'importanza della respirazione diaframmatica durante lo sport

+ sport

La respirazione è strettamente legata all’attività sportiva, perché costituisce il vero “motore” del movimento.

Il sangue viene infatti ossigenato grazie alla funzionalità respiratoria, permettendo così ai nostri muscoli di funzionare.

La respirazione diaframmatica durante l’attività fisica, è fondamentale per ottimizzare la resa dello sforzo riducendo l’accumulo di acido lattico.

L’attività sportiva - soprattutto se di tipo aerobico - ha notevoli effetti sul nostro sistema cardio-respiratorio. Le persone che non fanno sport, per esempio, hanno spesso il cosiddetto “fiatone” anche in seguito a sforzi di modesta intensità, a causa di uno scarso allenamento dei muscoli inspiratori (scaleni, diaframma e intercostali).

L’allenamento costante fa sì che questi muscoli si abituino a espandere la cavità toracica e abbassare il diaframma, riducendo il “fiatone”.

Per comprendere l’importanza di una corretta respirazione diaframmatica è interessante analizzare gli effetti dell’attività sportiva sui cosiddetti parametri polmonari. La capacità vitale, è il massimo volume di aria che l’organismo può espirare in seguito a un’inspirazione forzata: varia da 2,5 a 5,5 litri, con una media di 3,5 litri, e negli atleti professionisti può raggiungere i 7 litri.

La capacità vitale è strettamente legata a fattori quali l’età, il sesso, l’altezza e il peso ed è scarsamente influenzata dall’allenamento.

Altri parametri sono la ventilazione polmonare a riposo, cioè il movimento dell’aria dall’esterno all’interno, e la frequenza respiratoria a riposo. Questi parametri non sono strettamente legati allo sforzo fisico, in base a quanto emerso da dati statistici che mettono a confronto persone dallo stile di vita sedentario con persone allenate.

Aumenta invece con lo sforzo fisico il volume polmonare residuo, cioè il volume di aria presente nei polmoni in seguito a un’espirazione forzata.

Ma lo sport determina anche una migliore ossigenazione del sangue: se durante la corsa si respira profondamente con il naso, si favorisce lo scambio alveolare tra aria e ossigeno, con una ottimale ossigenazione del sangue che può rifornire i muscoli di energia.

Ecco perché, durante l’attività fisica, è fondamentale respirare bene, in modo corretto e regolare, utilizzando il diaframma (situato sotto i polmoni) e non il ventre.

Se si respira con il naso (invece che con la bocca), l’aria viene preventivamente riscaldata e si evitano raffreddamenti al sistema respiratorio. In più, il naso è in grado di filtrare il pulviscolo che – se inspirato con la bocca – può nuocere all’albero respiratorio.

Respirare bene permette quindi di garantire ai muscoli la massima resa durante lo sport.

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